Souvenir Cube Cefalù
Il Souvenir Cube di Cefalù
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DESCRIZIONE

Benvenuto nella pagina dedicata al Souvenir Cube della città di Cefalù. 

Scopri i luoghi proposti visitandoli durante la tua vacanza.

Clicca sul nome per aprire la mappa o riferimenti esterni.

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TERRITORIO

Lungomare

Distese di sabbia dorata su cui godere di un bellissimo paesaggio, tranquillità effimera, luogo ideale per godersi un po di relax. Il lungomare è molto attrezzato: ricco di servizi balneari, coffe bar, gelaterie, ristoranti. Spesso, soprattutto durante il periodo estivo, vengono organizzate manifestazioni di vario tipo, come sagre, concerti, degustazioni.

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Rocca

Alla base della rocca principalmente sul lato nord ed est si sviluppa l'abitato storico di Cefalù. La parte inferiore occidentale invece è caratterizzata dai ruderi di una serie di mulini e condutture forzate che raccoglievano e sfruttavano l'acqua che scendeva da quel versante. Da questo lato s'inerpica il sentiero, fortificato nel medioevo, che permette di salire sulla rocca.

Il perimetro a mezza costa della rocca è tutto cintato da mura merlate risalenti al medioevo e ultimate nella parte più recente nel XV secolo. Sul lato occidentale delle mura si apre la porta cui arriva il sentiero d'accesso. 

Sulla cima vi sono i resti di un castello medievale risalenti al XIII-XIV secolo che danno localmente il nome a tutta la rocca chiamata u castieddu.

La rocca di Cefalù fa parte dei siti di interesse comunitario della Sicilia (S.I.C) regolati e tutelati dalla direttiva comunitaria n. 43 del 21 maggio 1992.

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Caldura

La Spiaggia Caldura di Cefalù, situata a circa 20 minuti a piedi dal centro storico della cittadina, è un'incantevole spiaggetta ghiaiosa bagnata da un bel mare turchese, limpido e trasparente, dal quale emergono delle rocce brune molto suggestive da cui è possibile anche tuffarsi. La spiaggia è orlata da verdi alberi ed alle estremità è delimitata da alti scogli scuri frastagliati e pittoreschi. 

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Mazzaforno

Mare e Montagna, a pochi Km da Cefalù si trova Mazzaforno una meraviglia della natura. Caletta composta da piccole insenature e facilmente raggiungibile. Colori spettacolari, verde, azzurro fanno a cornice a questo incantevole posto. Disponibili anche i servizi, quali sedie ed ombrelloni. E' una delle spiagge maggiormente preferite dai turisti.

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Bastione Megalitico

Antiche mura costruite direttamente sugli scogli a contorno e protezione dell'antica città, rafforzando quella che è la naturale difesa della città, la rocca. Tali strutture sono datate alla fine del V sec a.C. ed a oggi si estendono per una lunghezza di circa 100 metri per 8 metri di altezza. 

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Il Faro

Cefalù, visita guidata al faro "Il Faro di Cefalù", a 80 metri s.l.m., a torre ottagonale, alto 26,20 m. a ottica rotante con impianto elettronico con interruttore crepuscolare, con emissione di luce a lampi bianchi intervallati ogni 5 secondi è situato a ridosso della parete settentrionale della rocca prospiciente il porto di Presidiana. Esso dipende dalla Divisione Fari e Segnalamenti marittimi del Ministero della Marina di pertinenza del “Comando Zona Fari di Messina” (uno dei sei esistenti in tutto il territorio nazionale). Il progetto per la costruzione del faro di Cefalù venne redatto ed approvato nel 1900 ed i lavori di costruzione vennero ultimati nel 1908. In Sicilia prima ancora che si costruissero i primi fari, erano le cosiddette torri-faro o torri-lanterna a svolgere le funzioni di avvistamento e riferimento per la navigazione marittima sicura.

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Sant'Ambrogio

Per chi ama invece la tranquillità consigliamo la Spiaggia di S.Ambrogio.
Si tratta di un litorale meno conosciuto e dunque meno affollato, l'arenile si compone per lo più di sassi con tratti di sabbia e ciottoli.
L'acqua è molto pulita e trasparente. Questo litorale non è attrezzato perciò è interamente libero. Si trova a 6 km da Cefalu in direzione Messina.

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Molo Antico

E' il vecchio porto della città, dove ancora oggi alcuni anziani pescatori attraccano dopo la pesca. Oggi il porto ospita una bellissima spiaggia di acqua cristallina. La spiaggia è in parte libera in parte con servizio ombrelloni e sdraio. 
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CULTURA

Ignoto Marinaio

Il Ritratto d'uomo è un dipinto a olio su tavola (31x24,5 cm) di Antonello da Messina, datato tra il 1465 e il 1476 circa e conservato nel Museo Mandralisca di Cefalù. Non si conoscono le circostanze della commissione del dipinto né la sua collocazione originaria. Secondo tradizione orale venne regalato al barone di Mandralisca sull'isola di Lipari, dove pare che fosse utilizzato come sportello dallo speziale.

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Lavatoio Medievale

Il luogo accoglie la foce del fiume Cefalino o Cefalcide che, attraverso un percorso sotterraneo dalle montagne alle spalle di Gratteri, sfocia nel mare di Cefalù. Nel 1655 la prima grossa trasformazione con la costruzione degli archi interni e, infine, nel 1890 l’attuale sistemazione.

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Gibilmanna

Il Santuario di Gibilmanna, fondato nel 1535 da Padre Sebastiano da Gratteri, fu aggregato alla chiesa, già esistente, risalente ad una antichissima presenza Benedettina cessata agli inizi del XIII secolo. La chiesa si avvalse poi della cura di eremiti, l’ultimo dei quali, Iuliano de Placia divenne frate del Convento.

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Teatro

Il Teatro di Cefalù fu terminato nel 1816, dai lavori iniziati nel 1814, ha una particolare forma a “ferro di cavallo”, pur derivante dal teatro barocco all’italiana, si riferisce a quella tipologia più tarda caratterizzata da un impianto planimetrico mistilineo, con più ordini di palchi, ingresso autonomo, quinte divisorie radiali, platea in pendio. Nel 1884, lavori più consistenti, affidati all’architetto Emanuele Labiso, portarono ad un ampliamento e alla sopraelevazione dei palchi per ricavarvi il loggione, sopraelevando il volume della platea. È in questa occasione che i palchi, il soffitto, l’arco scenico, il sipario, furono oggetto di un vasto impegno decorativo affidato al pittore Rosario Spagnolo di Cefalù. Negli anni cinquanta del Novecento, il teatro divenne sala cinematografica ed in seguito visse anni di abbandono. Fu utilizzato dal regista Tornatore per alcune scene del famoso film “Nuovo Cinema Paradiso” del 1988. Nel 1982 si decise di intitolarlo al Maestro violinista cefaludese Salvatore Cicero, prematuramente scomparso.

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Tempio di Diana

L’Edificio megalitico (V sec. a. C.), esistente sulla Rocca, meglio conosciuto come Tempio di Diana è affiancato ad una cisterna risalente ad età protostorica (IX sec. a. C.). Il primo presenta nella sua struttura grossi conci poligonali in lumachella; la cisterna è in parte scavata nella roccia ed è caratterizzata da una copertura a dolmen.

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Cristo Pantocratore

Il Cristo Pantocràtore è una raffigurazione di Gesù tipica dell'arte bizantina e in genere paleocristiana e anche medievale, soprattutto presente nei mosaici e affreschi absidali. Egli è ritratto in atteggiamento maestoso e severo, seduto su un trono, nell'atto di benedire con le tre dita della mano destra, secondo l'uso poi rimasto nella chiesa ortodossa.

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Castello

I ruderi del castello sito sulla sommità della rocca, luogo incantevole principalmente per la vista a 360°. 

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Vaso Venditore

Il tonno protagonista della storia siciliana del ''venditore di tonno'', un reperto del 380 avanti Cristo esposto a Cefalù presso il museo Mandralisca, si può ammirare una scena ritratta in maniera assolutamente realistica: un pescivendolo affetta un tonno su un ceppo e l'acquirente tiene pronta una moneta. Ancora oggi presso il mercato della ''Pescheria'' di Catania possiamo assistere alla stessa scena. Aristotele ci parla del tonno e della sua ciclica provenienza da oltre le ''colonne d'Ercole''.

CITTA'

Museo Mandralisca

Il museo Mandralisca è un museo interdisciplinare, comprendente pezzi archeologici, la pinacoteca, una raccolta malacologica, il monetario e persino mobili e altri oggetti di pregio. Conta una media di circa ventimila visitatori l'anno. La biblioteca della fondazione è ubicata negli stessi locali del museo e, nei suoi servizi, s'intreccia con quelli di quest'ultimo. La biblioteca, destinata ad uso pubblico dal suo fondatore, sostituisce oggi una biblioteca pubblica cittadina.

Giuridicamente si tratta di un "museo appartenente a soggetto privato" e di una "biblioteca di ente morale di diritto privato": pertanto entrambi sono sottoposti a vincoli e vigilati dalla pubblica amministrazione competente.

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Cattedrale

Secondo la leggenda, sarebbe sorto in seguito al voto al Santissimo Salvatore da Ruggero II, scampato ad una tempesta e approdato sulle spiagge della cittadina. La vera motivazione sembra piuttosto di natura politico-militare, dato il suo carattere di fortezza. Le parole non bastano per descrivere quest'opera, da visitare assolutamente.

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Palazzo Maria

Il palazzo, di origini duecentesche, che sicuramente doveva essere la sede dell'antico Palazzo Comunale, subì diverse modifiche nel corso del tempo. Passò in proprietà della famiglia Maria, dei baroni di Alburquia, che si era stabilita a Cefalù intorno al 1599. Nei primi anni dell'Ottocento fu soprelevato di un piano. Fu in seguito adibito a convitto maschile ed oggi è utilizzato come abitazioni private.

La facciata presentava in origine il piano nobile articolato dalla scansione delle bifore e il piano terra con la trasformazione a botteghe attuata nel Cinquecento. L'origine medievale è attestata dall'elegante portale ogivale in conci squadrati e cordoli concentrici sorretti da due leoni. Su un prospetto laterale si apre una finestra ogivale, con ghiera decorata a fogliame con una resa che richiama le decorazioni catalane; la finestra è inserita in un grande arco in conci di tufo squadrati, solo in parte leggibile, sopra la cui chiave di volta si trova a coronamento un fregio a fogliame sovrapposto, di forte vibrazione plastica.

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Via Bordonaro

Una delle principali vie del Centro Storico, dove sono presenti numerosi ristoranti, fastfood, negozi di Souvenir tutti da scoprire. 

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Porta Pescara

Detta anche "del mare" o della "Piscaria", è l’unica delle porte di Cefalù ad esserci pervenuta quasi intatta nella sua struttura tardo-medievale, costruita quando i Ventimiglia controllavano la città, con il vistoso ampliamento operato nel 1570 quando era Viceré di Sicilia il Marchese di Pescara, da qui il nome.

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Chiesa Purgatorio

La chiesa prospetta su una piazzetta aperta su corso Ruggero. L'isolato era in precedenza occupato da diverse costruzioni, tra le quali una precedente chiesa di Santo Stefano e la cappella di Santa Margherita, fondata nel 1466 dalla famiglia Giaconia e abolita agli inizi del Seicento.

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Osterio Magno

Residenza cefalutana dei Marchesi di Geraci, costruita su antiche preesistenze, si compone di diverse parti: un nucleo iniziale, il palazzo "bicromo" (seconda metà del XIII sec.); il corpo contenente la torre (primi decenni del XIV sec.) ed altre parti oggi inglobate nelle costruzioni adiacenti.

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Corso Ruggero

Corso principale per lo shopping e le passeggiate in centro storico. Vi si trova un po' di tutto: bar, ristoranti, pasticcerie, forni, cibo da passeggio, souvenir, artigianato, vestiti, gioielli, chiese... la mancanza dei marchi internazionali  rendono i corsi delle città più suggestivi e meno standardizzati.
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FOOD

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Amaretto

La tradizione siciliana fa risalire la nascita di questo dolce al 1100 in un convento palermitano in una variante con le mandorle dolce e un’altra con le mandorle amare. I beneficiari delle specialità  delle suore erano vescovi e prelati della zona di appartenenza, confessori personali, medici e professionisti con i quali molto spesso dovevano – malgrado la clausura – entrare in contatto. I dolci, con i loro simboli rituali e il forte legame con il calendario liturgico, costituivano sempre i migliori regali che le monache potessero fare ai loro benefattori. Questo dolce oggi è inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

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Brioches con Gelato

La brioscia con gelato è un dolce tipico siciliano, da preparare rigorosamente con la brioscia cu’ tuppo, dove tuppo è la parola dialettale che indica lo chignon fatto dalle ballerine: questa brioches presenta una base rotonda e soffice e sopra un’altra piccola rotondità. Rispetto ad altri prodotti da forno, presenta un impasto con doppia lievitazione e non contiene una dose esagerata di burro. In superficie la pasta deve presentarsi con un colorito dorato mentre all’interno è soffice e bianca come un panino al latte. Non esiste un’estate in Sicilia senza la brioche con gelato, che sia mangiata a colazione o consumata per uno spuntino questa squisitezza rimane tra le prelibatezze di un’isola che offre una varietà culinaria invidiabile.

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Cassata

La cassata siciliana è una torta tradizionale a base di ricotta zuccherata, pan di Spagna, pasta reale e frutta candita. È una produzione tipica siciliana, come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf)[2], su proposta della Regione Siciliana. La storia dell'origine della cassata conduce alla dominazione araba in Sicilia (IX-XI secolo). Nonostante l'apparente semplicità della ricetta, esistono innumerevoli varianti locali che spiccano per la tipicità della ricetta e la decorazione sulla glassa.

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Frittedda

Piatto a base di verdure saltate in padella, completamente vegetale, a base di fave, piselli freschi ai quali, talvolta, si aggiungono anche i carciofi, cotti in umido, in bianco e, se possibile, profumati con un pò di finocchietto selvatico, il tutto condito in ultimo con olio e aceto. Un contorno pregiato e goloso che può anche diventare piatto unico se utilizzato per condire la pasta oppure per dare vita e sapore alle uova, lievemente, strapazzate. La preparazione è semplice e il risultato è un tripudio di sapori e profumi primaverili.

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Arancina

Specialità della cucina siciliana che è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MiPAAF).
Si tratta di una palla di riso impanato e fritto, del diametro di 8–10 cm, farcito generalmente con ragù, piselli e caciocavallo, oppure dadini di prosciutto cotto e mozzarella. Il nome deriva dalla forma originale e dal colore dorato tipico, che ricordano quelli di un'arancia. L'arancina è considerato dai siciliani il prodotto di rosticceria più caratteristico della propria regione e quasi tutte le grandi città ne rivendicano la paternità.

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Sfincione

Prodotto tipico della gastronomia palermitana, inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MiPAAF). Si tratta di una antica ricetta che vede come ingrediente cardine il pane pizza (morbido e lievitato, simile appunto ad una spugna) con sopra una salsa a base di pomodoro, cipolla, acciughe, origano e pezzetti di formaggio tipico siciliano (chiamato caciocavallo ragusano).

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Sarde a Baccafico

In siciliano sardi a beccaficu, sono una preparazione di sarde tipica della gastronomia siciliana, cucinate con il pangrattato, l’uvetta, i pinoli e il prezzemolo. È un piatto tipico siciliano e come tale è stato ufficialmente riconosciuto e inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf). Il nome del piatto deriva dai beccafichi, volatili pregiati che in passato i nobili siciliani consumavano, dopo averli cacciati, farciti delle loro stesse viscere e interiora. Il piatto, considerato bene di lusso, venne riproposto dai popolani siciliani attraverso l'impiego delle sarde, materia prima che potevano permettersi, farcita con ciò che riuscivano facilmente  a trovare, come la mollica di pane e i pinoli.

Cannolo

Il cannolo siciliano è una delle specialità più conosciute della pasticceria italiana. Come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf). In origine venivano preparati in occasione del carnevale; col passare del tempo la preparazione ha perso il suo carattere di occasionalità ed ha conosciuto una notevolissima diffusione sul territorio nazionale, divenendo in breve un rinomato esempio dell'arte pasticcera italiana nel mondo. Si compone di una cialda di pasta fritta (detta scòrza e lunga da 15 a 20 cm con un diametro di 4–5 cm) ed un ripieno a base di ricotta di pecora. I cannoli vanno riempiti al momento di mangiarli: questo per evitare che l'umidità della ricotta venga assorbita dalla cialda facendole perdere la sua croccantezza. Per tale ragione, alcuni pasticcieri rivestono la superficie interna del cannolo con cioccolato fuso: in questo modo, l'involucro non si impregna rimanendo croccante per più tempo.

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